25/05/2018
Settimanale Psicologo
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CHE TIPO SEI ?
Secondo Jung sei introverso o estroverso ?
Quando Jung parla di tipi generali fa riferimento a processi di adattamento da parte dell’individuo verso l’oggetto. Questa dinamica ha una base inconscia ed istintuale e si differenzia nell’atteggiamento estroverso ed introverso. Nel definire le due tipologie Jung non conferisce ad esse un giudizio.
A grandi linee mentre il soggetto estroverso si prodiga nella molteplicità di relazioni interpersonali, l’introverso tende a difendersi dalle esigenze esterne e riesce a trovare in sé stesso una posizione di sicurezza.
Questo significa che nel primo caso viene data importanza più agli oggetti e circostanze esterne che all’opinione soggettiva, perché l’estroverso si aspetta dall’esterno e riceve dall’esterno. Così facendo l’estroverso è inserito nella realtà, ma considera poco le sue esigenze e necessità. Nel secondo caso il mondo è come appare al soggetto, quindi alla persona introversa sembra inconcepibile che sia l’oggetto il fattore decisivo.
Entrambe le funzioni sono presenti in ognuno di noi, ma ciò che porta a definire un individuo in un modo o in un altro è la preponderanza di una delle due.
Oltre a queste macro categorie, Jung parla anche di 4 funzioni fondamentali che caratterizzano le due polarità e che sono il pensiero, la sensazione, l’intuizione e il sentimento. Se una di queste funzioni prevale, la corrispondente è messa in ombra.
Ad esempio, accanto al pensiero difficilmente potrà apparire come seconda funzione il sentimento; così tra l’intuizione e la sensazione. Il pensiero generalmente si può accoppiare con l’intuizione.
Questo gioco non è fisso, ma mutevole e dipende dal periodo di vita che l’individuo sta attraversando.
Con gli studi di Jung, quindi, è possibile , più che sopprimere, far emergere parti di sé in modo che nel tempo si abbia la possibilità di conoscersi in modo completo e dare un senso alla propria vita psicologica.
alessia potere
___________Contenuti redatti da Giorgio Burdi
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